Nato nel 1970, vive e lavora a Parigi, Francia. C.D. formatosi all’ école Nationale Supérieure d’Architecture de Paris Lavillette mette in opera, nelle sue straordinarie fotografie, un sistema generativo di strutture semio-narrative profonde, desunte dal Quadrato semiotico del ricercatore lituano Algirdas Greimas, a sua volta derivato dal quadrato delle opposizioni di Aristotele, al fine di classificare testualmente concetti oppositivi, come bello- brutto, maschio-femmina, vita-morte, nelle loro composite varianti (contrari, contraddittori, subcontrari…).
La sua formazione semiologica ha come esito opere fotografiche in cui il soggetto diventa instabile, fluido, immerso in una realt. di metaconcetti. Quando fotografa una poltrona nera su un fondo rosso in uno spazio vuoto, oppure un tavolo neutro in uno spazio neutro, pittoricamente tonale, e li intitola donna o uomo, coglie simultaneamente la presenza e l’assenza di quel soggetto, ora inteso come ente, ora come non-ente, cioè niente. Nella sua opera filtra anche la dimensione del sogno, dell’inconscio, del suo stato emozionale, come sa esprimere, ad esempio, in questo delicato verso della poesia Le songe d’une nuit d’été: Quelle joie d’être un photographe rêvant au plein milieu du printemps tout vert?