Fin dagli anni Settanta, Marangoni è pioniera nell’uso sperimentale di materiali quali il vetro, il neon, le plastiche e i media tecnologici. “Uso l’arte per ravvisare il mondo attraverso i simboli, il mio non è un linguaggio statico, le mie opere non hanno necessariamente una durata nel tempo”, dichiara l’artista. L’opera racchiude temi importanti della nostra vita, quali la lettura e la comunicazione.
Federica Marangoni, artista e designer veneziana, lavorando a livello internazionale, per tutta la sua carriera ha sperimentato diversi materiali e media tecnologici. Seguendo una precisa scelta professionale e culturale, che l’ha portata a spaziare in un modo molto eclettico ed interdisciplinare verso tutti i settori della comunicazione, accanto al suo percorso artistico di scultore, cresce la sua attività di designer. Nel 1970, stabilisce a Venezia il proprio studio, Fedra Studio Design, cominciando a usare il vetro, lavorando con frequenza costante in molte fornaci muranesi. Progetta oggetti di design per la produzione, così come sculture in vetro e grandi installazioni, in cui i media tecnologici, come il video e la luce al neon, combinati con la trasparenza e fragilità del vetro rendono la sua opera unica nel panorama dell’arte contemporanea. Dalla metà degli anni Settanta a oggi, l’uso della tecnologia elettronica sarà uno dei suoi principali mezzi di espressione.
Dal 1976 al 1989, è professore aggiunto nel Dipartimento di Arte e Educazione Artistica presso la New York University. Sempre presso la NYU, tiene seminari e corsi estivi a Venezia con un workshop sul vetro. Tiene anche lezioni e corsi in molte università negli Stati Uniti e in centri culturali.
“Federica Marangoni, che ha già realizzato opere pubbliche per la Spagna, a Siviglia, Tenerife e Barcellona, e installato l’opera The Tree of Life a New York, continua a diffondere messaggi artistici nelle piazze e nelle strade a difesa dei valori dell’etica e dell’estetica, della vitalità di un progetto per un mondo vivibile”